LASCIATECI DANZARE…RIVELAZIONI D’ARTISTA 2017

1) Come e quando sei stato/a rapito/a dalla danza?
A 10 anni sono stata rapita dalla danza classica e a 14 anni dalla danza contemporanea. Ero giovanissima e ho avuto la fortuna di conoscere
e di studiare con grandi maestri della danza contemporanea. 

2) Come gestisci il concetto di Tempo e Spazio?
Il tempo è dettato dal corpo, dalle sue sensazioni grazie alle quali diventa strumento e in quanto tale elabora la sua partitura fisica.
Lo spazio è un luogo senza limiti. Una materia da plasmare, da toccare.
Per me il senso del “tatto” è il punto di partenza per modellare lo spazio. 

3) Quali nodi tematici attraversa questo spettacolo?
Il tema è il muro: quello dove ci si appoggia per piangere, per cercare le crepe da riparare o da allargare, semplicemente per superarlo,
per curiosare, per capire da che lato stare.

Il primo muro è la nostra pelle che decide ciò che ci piace e ciò che non ci piace. E’ la pelle che decide se alzare o non alzare muri nei rapporti con gli altri. Partendo dalla barriera del nostro corpo, nella performance parlo dei muri di oggi, quelli che alza l’uomo per separare i popoli, quelli dei moti contrari: che escludono e proteggono, che spaventano e rassicurano, che difendono e ricacciano indietro lo straniero. 

4) Tre parole che esprimano il dialogo che vorresti creare con il pubblico
Empatia – Tatto – Verità 

5) Con quale costume entreresti in una scena deserta?
Molto vestita o forse nuda. Dipende da cosa voglio raccontare.

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